GLI ERITEMI SOLARI
Alcune persone, quelle con la pelle più chiara, prima di abbronzarsi si scottano (anche se sono a rischio scottatura tutte le tipologie di pelle), questo perché i raggi UV entrano nell’epidermide dove la produzione di melanina non è sufficiente da proteggere dall’energia e il DNA delle cellule presenti viene danneggiato al punto che queste finiscono per suicidarsi, cioè vanno incontro a quel processo chiamato ‘apoptosi’ che indica la morte di una cellula. Quando il corpo capisce che sono in atto questi suicidi cellulari, incrementa il flusso di sangue nell’aree colpite (quindi in questo caso l’epidermide) per cercare di contenere la situazione: ecco perché qualche ora dopo essere rimasti sotto al sole diventiamo rossi come aragoste.
In alcuni casi, i danni provocati dai raggi solari sono tali da portare a vere e proprie ustioni in seguito alle quali si formano bolle piene di liquido che hanno lo scopo di proteggere le zone danneggiate.
L’eritema solare è quell’infiammazione della pelle che tutti, più o meno, rischiamo non appena arriva l’estate. Infatti, al primo caldo o raggio di sole, cerchiamo di dimenticare l’inverno nascondendo le sue fatiche dietro un’abbronzatura intensa. Non c’è dubbio che la “tintarella” ci faccia apparire più belli, sani e sereni, ma, dietro l’angolo ci può aspettare una sorpresa fastidiosa. È l’eritema solare.
L'ERITEMA
L’eritema solare è una manifestazione infiammatoria della pelle dovuta a un’eccessiva e prolungata esposizione ai raggi UV, in assenza di protezione solare o in presenza di una protezione solare inadeguata rispetto al proprio fototipo. Si manifesta poche ore dopo l’esposizione e la sua gravità è variabile: può essere di lieve entità ma può diventare come un’ustione di primo o secondo grado. Anche le parti del corpo non reagiscono tutte allo stesso modo: gli occhi, il naso, le labbra sono più sensibili rispetto a braccia e gambe.
Per capire come reagisce la pelle in caso di eritema vediamo brevemente come è formata la cute. La cute è composta da tre parti:
- l’epidermide, che ne rappresenta lo strato più superficiale, è costituita da cellule epiteliali dette cheratinociti. L’epidermide è divisa in strati che dipendono dallo stato di maturazione dei cheratinociti.
- Lo strato basale è il più profondo ed è adiacente al derma: è un unico strato di cheratinociti di forma cilindrica e rappresenta lo strato germinativo da cui dipende il continuo rinnovamento dell’epidermide. Tra i cheratinociti dello strato basale troviamo i melanociti, deputati alla produzione della melanina. Una volta secreta, la melanina viene trasferita ai cheratinociti.
- Al di sopra delle cellule basali, troviamo lo strato spinoso che, normalmente, ha uno spessore di circa 5 file di cellule.
- Al di sopra delle cellule spinose, procedendo nella cheratinizzazione delle cellule, troviamo lo strato granuloso, costituito da 1 o 2 file di cellule.
- Lo strato superficiale dell’epidermide è lo strato corneo, solitamente di uno spessore equivalente a 3-4 cellule. Si tratta di cellule prive di nucleo, cariche di filamenti di cheratina.
- Il derma è posto al di sotto dell’epidermide ed è composto di due parti, il papillare, situato a contatto con l’epidermide, ed il reticolare, situato tra papillare e ipoderma. Il derma contiene collagene, fibre elastiche e glicosamminoglicani, che conferiscono al derma le sue caratteristiche di resistenza alla trazione, estensibilità, idratazione e turgore. Nel derma troviamo anche gli annessi cutanei, ossia follicoli piliferi e ghiandole sebacee.
- L’ipoderma è lo strato più profondo; è costituito da cellule adipose inserite in tralci di collagene ed è riccamente vascolarizzato.
L’eritema solare rappresenta un danno acuto della pelle. In seguito a questo danno si ha vasodilatazione e liberazione di sostanze quali:
- prostaglandine;
- Alcune citochine;
- Istamina;
- Ossido nitrico.
Tutte queste sostanze innescano un processo infiammatorio apprezzabile ad occhio nudo con l’arrossamento della pelle. Ma il danno non si limita qui. Infatti, l’eritema solare è essenzialmente dovuto ai raggi UVB che, per il loro elevato livello di energia, inducono un danno diretto al DNA delle cellule basali dell’epidermide. Inoltre, proseguendo l’esposizione solare, anche gli UVA interagiscono con specifiche molecole cutanee, inducendo reazioni di ossidazione che a loro volta creano un ulteriore danno cellulare.
È importante sottolineare che ogni persona reagisce in modo diverso alle radiazioni ultraviolette. Il fototipo ci permette di avere una corretta esposizione al sole in base alle nostre caratteristiche e alla risposta che abbiamo ai raggi solari. Sono di certo più a rischio i soggetti con carnagione chiara, capelli biondi o rossi ed occhi chiari.
Ma, il rischio di eritema non è solo correlato al fototipo ma anche alla quantità di raggi UV assorbita. Infatti, un elemento importante è l’ora del giorno in cui ci si espone al sole: tra le 10 e le 16, il sole è più pericoloso, soprattutto laddove siano presenti superfici riflettenti la luce, come neve, specchi d’acqua e sabbia.
Inoltre, occorre considerare a rischio i bambini sotto i tre anni di età. Sotto l’anno di vita non andrebbero mai esposti direttamente. Al di sopra dell’anno si possono esporre prima delle 11 e dopo le 17 e sempre adeguatamente protetti con capellino, occhiali e filtro ad alta protezione specifico per l’età pediatrica. Anche gli anziani sono più vulnerabili nei confronti del sole. Pigmentus Plus, un’emulsione protettiva medio alta, fornisce un’adeguata protezione dai raggi solari più dannosi.
Livelli di eritema
La forma lieve di eritema solare si manifesta con un arrossamento che scompare spontaneamente dopo qualche giorno.
La pelle scottata appare arrossata, calda e soggetta a prurito per l’aumento dell’afflusso di sangue nello strato cutaneo più superficiale. Possono manifestarsi senso di bruciore e secchezza cutanea.
Nelle forme più importanti, quando l’eritema è intenso, si presenta come un’ustione di primo grado con:
- Arrossamento
- Rigonfiamento (edema)
- Vescicole
- Bruciore
- Ipersensibilità al tatto e prurito.
A distanza di qualche giorno la pelle desquama. Se l’eritema è molto esteso e intenso può essere accompagnato da:
- Febbre
- Brividi
- Nausea
- Cefalea
I pericoli dell'eritema
Lo abbiamo accennato prima, l’eritema solare è solo la parte visibile del danno acuto indotto dai raggi UV.
I raggi UV inducono un danno cellulare mutageno. La pelle possiede meccanismi di riparazione dei danni a carico del DNA: la proteina P53 che blocca la replicazione delle cellule danneggiate oppure, se il danno è di grande entità, ne induce l’apoptosi, ossia la morte programmata.
Il ripetere dei danni, nel tempo, porta a danni cronici che si evidenziano con:
- fotoinvecchiamento
- Immunosoppressione
Inoltre, un’esposizione solare sregolata costituisce un fattore di rischio importante per lo sviluppo dei tumori cutanei.
- Melanoma
- Carcinoma basocellulare
- Carcinoma spinocellulare.
In particolare, studi epidemiologici hanno evidenziato una correlazione fra esposizioni solari acute ed intermittenti e rischio di melanoma, mentre i cosiddetti tumori cutanei non-melanoma si associano maggiormente alle esposizioni croniche e continue.
Negli anni le scottature predispongono alla comparsa di macchie cutanee e possono provocare un invecchiamento precoce della pelle: questo significa che quest’ultima perde la sua naturale elasticità provocando la comparsa di rughe. Per non incorrere nella comparsa di un eritema solare è consigliabile agire con un’adeguata prevenzione:
- Indossare indumenti freschi che coprono la pelle e la proteggono dall’esposizione diretta ai raggi solari.
- Stimolare una maggior produzione di melanina diverso tempo prima di esporsi al sole
- Abituare la pelle al sole in modo graduale, iniziando con periodi di esposizione brevi che diventeranno progressivamente più lunghi.
- Evitare di esporsi al sole nelle ore più calde, ossia tra le 11 e le 16, quando la concentrazione di raggi ultravioletti è più alta.
Sempre nell’ottica della prevenzione possiamo consigliare di utilizzare Pigmentus; questo è un prodotto che applicato quotidianamente, almeno trenta giorni prima dell’esposizione, riesce a stimolare una maggior produzione di melanina per fare in modo che la pelle si autoprotegga naturalmente.
Come calmare l'eritema
In caso di eritemi di lieve entità, sarà sufficiente applicare acqua corrente fredda e borse del ghiaccio che possono aiutare a contrastare il bruciore; Per gli eritemi più importanti, come quelli con vesciche e bolle, sarà necessario applicare prodotti idratanti e lenitivi come Suavissimo, che oltre a disarrossare, allevia anche prurito e bruciore. Dopo di che non bisogna esporsi al sole finché l’eritema solare non si è risolto.
In caso di eritemi maggiormente intensi è necessario rivolgersi al medico curante.
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