L'abbronzatura

Abbronzarsi velocemente è il miglior modo di evitare danni alla pelle

Quando l’estate si avvicina il desiderio dell’agognata tintarella aumenta.

Mostrare un corpo abbronzato rappresenta l’obiettivo dell’estate di tantissime persone. Alcuni, quelle con la pelle più chiara, prima di abbronzarsi si scottano (anche se sono a rischio scottatura tutte le tipologie di pelle), questo perché i raggi UV entrano nell’epidermide dove la produzione di melanina non è sufficiente per proteggere dall’energia e il DNA, delle cellule presenti viene danneggiato al punto che queste finiscono per suicidarsi, cioè vanno incontro a quel processo chiamato ‘apoptosi’ che indica la morte di una cellula. 

Quando il corpo capisce che sono in atto questi suicidi cellulari, incrementa il flusso di sangue nell’aree colpite (quindi in questo caso l’epidermide) per cercare di contenere la situazione: ecco perché qualche ora dopo essere rimasti sotto al sole diventiamo rossi come aragoste. 

Se quindi, da una parte, esporsi al sole può avere effetti benefici (bastano pochi minuti al giorno per attivare la sintesi della vitamina D, che è utile per la salute di ossa e muscoli e per il sistema immunitario), dall’altra può indurre danni sia a breve termine (come appunto le scottature e gli eritemi), sia a lungo termine (come l’invecchiamento cutaneo e patologie molto gravi). I raggi ultravioletti, infatti, possono danneggiare la cute e aumentare il cosiddetto stress ossidativo, inducendo un eccesso di radicali liberi che, a loro volta, hanno conseguenze deleterie sulla salute della pelle.

Il processo dell'abbronzatura

Quando i raggi solari raggiungono la nostra pelle, penetrandola, incontrano i melanociti che sono cellule dell’epidermide che sintetizzano e secernono melanina; questa è un pigmento scuro prodotto dai melanociti e ha il compito di assorbire i raggi UV che penetrano nell’epidermide così da proteggerci; il sintomo di questa attività, cioè della produzione di melanina da parte delle cellule melanociti, è proprio l’abbronzatura.

Non tutti produciamo la stessa quantità di melanina, per questo ci abbronziamo in maniera diversa. La produzione di melanina varia da persona a persona per motivazioni genetiche: In generale chi ha la pelle chiara, produce meno melanina, mentre chi la pelle scura, ne produce di più. 

Questo spiega perché le persone con carnagione più scura di solito si abbronzano più rapidamente rispetto a coloro con carnagione più chiara: chi ha la pelle più scura è geneticamente più in grado di proteggersi dai raggi perché produce più melanina, che, dicevamo, si traduce in abbronzatura. L’abbronzatura vera e propria in realtà si forma due o tre giorni dopo l’esposizione solare, l’effetto che vediamo a fine giornata di mare è quello della melanina già presente nell’epidermide.

L’ideale sarebbe avere una buona quantità di melanina sin dal primo giorno di esposizione solare e potersi comunque proteggere nelle esposizioni successive. Partendo da queste considerazioni abbiamo sviluppato un programma composto da due prodotti che permettono di ottenere la tanto desiderata “tintarella” in modo sicuro, rapido e duraturo.

La prima fase viene svolta con Pigmentus senza esporsi al sole per stimolare la produzione di melanina da parte dei melanociti della pelle.

La seconda fase prevede l’esposizione solare con Pigmentus Plus, una protezione solare modulabile gradualmente, giorno per giorno, esposizione dopo esposizione.

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